ALL’IMPRESA CONVIENE TENTARE IL RECUPERO DEL CREDITO.
IL RECUPERO CREDITO TRAMITE AVVOCATO CONSENTE DI OTTENERE IMPORTANTI VANTAGGI FISCALI PER L’IMPRESA, ANCHE NEL CASO DI ESITO NEGATIVO.
Una nota pubblicità radiofonica afferma “prima di intraprendere azioni legali è opportuno accertarsi della solvibilità del debitore”. È vero. Infatti se il patrimonio del debitore è incapiente, il credito non potrà essere recuperato.
Tuttavia l’attività di recupero non sarà stata inutile.
Infatti le imprese che cercano il recupero giudiziale del credito possono godere di alcuni importanti vantaggi economici.
Deducibilità fiscale
L’art. 101, comma 5, del TUIR (“Testo unico delle imposte sui redditi”) prevede che le perdite sono deducibili se risultano da “elementi certi e precisi”.
Tramite le azioni intraprese dall’avvocato è possibile dimostrare che vi sono “elementi certi e precisi” per qualificare il credito come irrecuperabile e poterlo portare a perdita, cioè dedurlo dal reddito d’impresa (Circolare 26/E/2013). Anche le spese legali, in quanto inerenti all’attività d’impresa, possono essere dedotte.
Secondo la disposizione in commento i requisiti per definire “irrecuperabile” un credito sussistono, in ogni caso, se il debitore è assoggettato a procedure concorsuali e, in via automatica, se vi sono perdite su crediti di modesta entità (che per le grandi imprese – con fatturato annuo superiore ai 150 mil. di Euro – sono i crediti non superiori a 5.000 Euro, e per le piccole e medie imprese – con fatturato inferiore alla soglia di cui sopra – crediti non superiori a 2.500 Euro), a condizione che siano scaduti da oltre 6 mesi.
Ciò avviene tramite una svalutazione unilaterale effettuata dal creditore, senza necessità, dunque, di attivare alcuna procedura giudiziaria.
Vi sono anche altri casi in cui non serve un’azione giudiziaria per dichiarare l’irrecuperabilità del credito: ad esempio quando il credito è prescritto, o quando sono già state svolte ampie indaginiche dimostrano l’incapienza del debitore.
In tali casi “La lettera di un legale attestante l’inesigibilità di un credito rappresenta un elemento comprovante la certezza e la definitività della perdita su crediti e di conseguenza è legittima la deducibilità della stessa dal reddito d’impresa.” (Cassazione civile, sez. trib. 16/03/2001, n. 3862).
Recupero del credito Iva
È possibile recuperare l’iva versata all’erario per le fatture emesse e non incassate.
Infatti la legge (art. 26 D.P.R. 633/72) consente il recupero dell’iva, con emissione di una nota di variazione, qualora:
- venga svolta una procedura esecutiva “infruttuosa”;
- sussista una procedura concorsuale a carico del debitore;
- le parti sottoscrivano un accordo transattivo con cui definiscano in tutto o in parte il contratto per cui è credito o rettifichino inesattezze della fatturazione.
È evidente pertanto che, salvo non si tratti di micro-crediti (inferiori ad € 2.500,00), per le imprese e i per i professionisti è sempre conveniente rivolgersi ad un avvocato per tentare il recupero giudiziale di un credito e il vantaggio cresce al crescere del credito.
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